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Meta LlamaCon sfida OpenAI con chatbot e API Llama

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Meta LlamaCon

Con la prima edizione della conferenza Meta LlamaCon, l’azienda ha dichiarato apertamente la sua ambizione: consolidare l’ecosistema open source nel campo dell’intelligenza artificiale e contrastare il modello chiuso di OpenAI. A Menlo Park, Meta ha annunciato due novità: un’app AI rivolta ai consumatori e un’API cloud per sviluppatori che consente un accesso semplificato ai modelli Llama. Entrambe le soluzioni puntano ad allargare la platea di utilizzatori, ma soprattutto a sottrarre terreno al dominio commerciale di OpenAI.

Un chatbot con feed social e risposte personalizzate

La nuova app AI di Meta non è solo un assistente virtuale, ma un’esperienza social: gli utenti possono condividere le loro conversazioni con l’intelligenza artificiale in un feed, ricevere risposte personalizzate in base alle loro attività su altre app Meta, e interagire con contenuti generati da altri. Una mossa che sembra anticipare le voci sul presunto social network AI in arrivo da OpenAI.

L’API Llama semplifica lo sviluppo AI

L’API Llama, invece, mira a facilitare la vita degli sviluppatori, permettendo la connessione ai modelli AI tramite una singola riga di codice, senza dover passare da fornitori terzi di cloud. Secondo Meta, questa soluzione consente una maggiore autonomia e flessibilità nella creazione di agenti intelligenti, rafforzando la proposta open rispetto alla strategia commerciale di OpenAI. Come dichiarato da Mark Zuckerberg durante LlamaCon: “Il valore dell’open source sta nella possibilità di combinare le migliori parti dei modelli esistenti per creare ciò che serve davvero”.

Strategia aperta, anche per regolamentazione

Oltre a rallentare la crescita di OpenAI, Meta potrebbe avere un altro obiettivo: posizionarsi come leader tra i fornitori di AI aperta, anche per beneficiare di normative favorevoli come l’AI Act europeo, che riconosce vantaggi alle tecnologie “free and open source”. Sebbene ci siano dubbi sulla reale apertura dei modelli Llama, Meta continua a presentarsi come alternativa “libera” ai giganti dell’AI chiusa. L’assenza di modelli rivoluzionari durante LlamaCon suggerisce che per Meta l’importante non è vincere la gara dell’AI, ma cambiarne le regole.

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