Il fondatore e CEO dell’app di messaggistica Telegram, Pavel Durov, è stato ufficialmente messo sotto inchiesta in Francia con l’accusa di una vasta gamma di reati criminali. Dopo aver trascorso quattro giorni in custodia cautelare, giovedì Durov è stato rilasciato con l’obbligo di rimanere sul territorio francese per tutta la durata dell’indagine. La cauzione è stata fissata a 5 milioni di euro, e dovrà presentarsi due volte a settimana presso una stazione di polizia.
Le accuse principali contro Durov includono la gestione di un’azienda complice nella memorizzazione e distribuzione di materiale pedopornografico, il facilitare il traffico di droga e la frode organizzata, oltre ad altre transazioni illegali. Inoltre, è accusato di irregolarità nella registrazione delle funzionalità crittografiche di Telegram e di altri reati penali.
Inchiesta: indagini e accuse
Il tribunale penale di Parigi, responsabile dell’indagine, ha condiviso le accuse che hanno portato all’arresto di Durov il 24 agosto, subito dopo il suo arrivo all’aeroporto di Le Bourget con il suo jet privato. La procuratrice di Parigi, Laure Beccuau, ha confermato tutte le accuse e ha affermato che l’indagine sta procedendo. Essere messi sotto inchiesta formale nel sistema giudiziario francese significa che Durov è ufficialmente sospettato di quanto imputatogli. Tuttavia, questo passaggio non implica necessariamente che si arriverà a un processo; se le autorità riterranno insufficienti le prove raccolte, l’inchiesta potrebbe essere archiviata.
L’inchiesta contro Telegram ha avuto origine in seguito a una serie di episodi legati a reati gravi come la pornografia infantile, il traffico di droga e l’incitamento all’odio online. Secondo la procuratrice Beccuau, la “quasi totale mancanza di risposte da parte di Telegram alle richieste giudiziarie” è stata portata all’attenzione della sezione cybercrime del tribunale nazionale per la criminalità organizzata (JUNALCO). Questo ha condotto all’apertura di un’indagine preliminare a febbraio 2024, con il coinvolgimento del Centro per la Lotta al Cybercrime (C3N) e dell’Ufficio Nazionale Antifrode (ONAF).
Accusa di complicità in criminalità grave
Le accuse sono state ulteriormente aggravate da un’indagine che ha rivelato come Telegram fosse utilizzato per adescare minorenni e costringerli a produrre materiale pedopornografico, minacciando poi di divulgarlo sui social media. Le autorità francesi avevano richiesto a Telegram di identificare il sospetto coinvolto, ma l’azienda ha ignorato la richiesta, portando a un’indagine preliminare sulla mancata collaborazione con le forze dell’ordine.
Un altro aspetto critico dell’inchiesta riguarda la moderazione dei contenuti sulla piattaforma. Con 950 milioni di utenti attivi mensilmente e pochi strumenti di moderazione, Telegram è stato accusato di facilitare la diffusione di CSAM, traffico di droga e frodi, per la mancanza di controlli adeguati. In un’intervista, Durov ha dichiarato che solo 30 ingegneri lavorano sulla piattaforma, una cifra che secondo le autorità francesi è del tutto insufficiente per gestire in modo responsabile una piattaforma di tale portata.
La difesa del fondatore di Telegram
L’avvocato di Durov, David-Olivier Kaminski, ha definito “assurdo” sostenere che il fondatore di una piattaforma possa essere ritenuto responsabile per atti criminali che non lo coinvolgono direttamente. Tuttavia, non ha fornito spiegazioni sul motivo per cui Telegram abbia ignorato la richiesta delle forze dell’ordine.
Durov è anche accusato di riciclaggio di denaro, in un’accusa che potrebbe essere collegata alle funzionalità legate alle criptovalute offerte da Telegram, come la moneta digitale Stars e il Toncoin, utilizzabili per acquistare contenuti digitali e scambiabili su diverse piattaforme. L’indagine su Durov è destinata a durare diversi mesi, se non più di un anno, durante i quali sarà costretto a rimanere in Francia.