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AI device OpenAI: cosa sappiamo sul misterioso prototipo

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Collaborazione tra OpenAI e io: un progetto oltre l’ordinario

L’AI device OpenAI, nato dalla collaborazione tra la società di Sam Altman e la startup fondata da Jony Ive, è al centro di un caso giudiziario che ha rivelato nuovi dettagli sullo sviluppo hardware. La causa legale, avviata dalla startup iyO, accusa OpenAI e io di violazione del marchio. “La nostra intenzione con questa collaborazione è, e resta, creare prodotti che vadano oltre quelli tradizionali”, ha dichiarato Altman in tribunale il 12 giugno. L’obiettivo è realizzare dispositivi che ridefiniscano l’interazione con l’intelligenza artificiale.

Esplorazioni hardware: non solo auricolari

Contrariamente alle prime ipotesi, l’AI device OpenAI non sarà necessariamente un dispositivo indossabile come un auricolare. Gli avvocati della società hanno infatti dichiarato che sono in fase di esplorazione diverse forme: da dispositivi da scrivania a portatili, wireless, mobili o indossabili. Smart glasses e auricolari AI sono tecnologie in fase di sviluppo da parte di vari attori, ma OpenAI potrebbe sorprendere con una scelta inaspettata.

Le trattative con iyO e il focus sull’ergonomia

Nei mesi scorsi, i dirigenti di OpenAI e io hanno testato gli auricolari personalizzati di iyO durante un incontro a San Francisco, senza però rimanerne colpiti. Da email interne emerge che alcuni membri del team avevano interesse per la tecnologia di scansione auricolare fornita da The Ear Project. “Un ampio database di scansioni 3D potrebbe offrirci un buon punto di partenza sull’ergonomia”, ha scritto l’ingegnere Marwan Rammah. Non è chiaro, tuttavia, se ci sia stato un accordo formale.

Il futuro dell’AI device OpenAI: oltre le aspettative

Nonostante le ricerche su auricolari, l’AI device OpenAI non sarà un in-ear device né un wearable. Tang Tan, co-fondatore di io ed ex dirigente Apple, ha affermato che il prototipo menzionato nel video di lancio “non è un dispositivo in-ear né indossabile”. Il design definitivo non è ancora stato stabilito, ma si tratterà probabilmente di un dispositivo compatto da scrivania o tascabile. Secondo Altman, sarà un “terzo dispositivo” da usare insieme a smartphone e laptop, completamente consapevole dell’ambiente circostante.

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